Cloud Native vs Cloud Hosted: definizioni, differenze e vantaggi
Nel contesto dell’IT moderno, i concetti di Cloud Native e Cloud Hosted sono spesso oggetto di confusione, e talvolta portano a decisioni strategiche non ottimali.
Sebbene entrambi facciano riferimento al Cloud, ci sono differenze sostanziali che è fondamentale comprendere per scegliere la soluzione più adeguata alle necessità aziendali. In questo articolo, esploreremo le distinzioni tra Cloud Native vs Cloud Hosted e analizzeremo i motivi per cui l'adozione di un approccio Cloud Native sia diventata essenziale per le organizzazioni all'avanguardia.
Origini del Cloud: Applicazioni e Vantaggi
Il termine cloud computing ha rivoluzionato il modo in cui le aziende gestiscono le loro risorse IT fin dal suo avvento nei primi anni 2000. Secondo il National Institute of Standards and Technology (NIST), il Cloud computing è un sistema che permette l'accesso su richiesta a un insieme di risorse IT condivise, come server, storage e applicazioni, che possono essere rapidamente fornite e rilasciate con un minimo sforzo gestionale o interazione con il provider di servizi. Questo ha trasformato l'approccio delle organizzazioni nella gestione delle risorse, offrendo maggiore flessibilità, scalabilità e un significativo abbattimento dei costi operativi.
Il Cloud computing ha quindi permesso alle aziende di ridurre i costi infrastrutturali e di incrementare l'agilità, consentendo di focalizzarsi su progetti strategici anziché sulla manutenzione delle infrastrutture. Tuttavia, limitarsi a un approccio di cloud computing senza adottare principi cloud native può comportare notevoli svantaggi – scopriamone insieme il perché.
Cloud Native: Significato, Benefici e Applicazioni
Il Cloud Native rappresenta un approccio rivoluzionario per la progettazione, lo sviluppo e la gestione delle applicazioni, sfruttando a pieno l'ecosistema del cloud. Come descritto dalla Cloud Native Computing Foundation (CNCF), Cloud Native non significa semplicemente trasferire le applicazioni esistenti su un'infrastruttura cloud, ma piuttosto svilupparle fin dall'inizio per sfruttare le caratteristiche uniche del cloud, come la scalabilità e la resilienza, a prescindere dall’infrastruttura che le ospita, sia essa in Cloud o nel proprio Datacenter.
Dal punto di vista delle applicazioni, l'approccio Cloud Native implica che esse siano:
- Basate su microservizi: Le applicazioni vengono suddivise in unità più piccole e autonome, ciascuna eseguibile e scalabile indipendentemente.
- Containerizzate: Ogni microservizio opera all'interno di un container, il che garantisce che il software possa essere eseguito in maniera uniforme su qualsiasi ambiente, migliorando la coerenza e riducendo le distanze tra sviluppo e produzione.
- Sostenute da DevOps: Pratiche come la Continuous Integration (CI) e la Continuous Delivery (CD) permettono cicli di sviluppo più rapidi e un rilascio continuo, aumentando la velocità e la qualità del processo di release.
- Scalabili automaticamente: L'utilizzo di orchestratori come Kubernetes permette di scalare le risorse in tempo reale in base alle necessità, ottimizzando l'utilizzo e i costi delle risorse.
Questo modello applicativo consente alle aziende di rispondere rapidamente alle mutevoli esigenze del mercato, migliorando la resilienza e l'efficienza delle risorse IT.
Perché l’Adozione del Cloud Native è Cruciale
Adottare un approccio Cloud Native è ormai fondamentale per le aziende che vogliono rimanere competitive nel panorama attuale. Secondo un report di Gartner, entro il 2025, più dell'85% delle organizzazioni globali gestirà applicazioni in container, una componente essenziale del percorso Cloud Native. Questo evidenzia quanto sia vitale per le imprese non solo migrare verso il cloud, ma farlo adottando una strategia Cloud Native per sfruttare al massimo le potenzialità del cloud.
Le aziende che vedono nell'IT un elemento chiave del loro successo possono ottenere vantaggi significativi adottando un approccio Cloud Native. Questa metodologia non solo velocizza il time-to-market, ma migliora anche l'efficienza operativa e la resilienza delle applicazioni, permettendo alle imprese di adattarsi rapidamente alle nuove esigenze del mercato.
Limiti del Cloud Computing Senza Approccio Cloud Native
Come anticipato, vi sono quindi dei “limiti” che possiamo riscontrare per le aziende che hanno adottato il Cloud Computing, ma che non hanno adottato un approccio Cloud Native – quindi che non hanno iniziato un Cloud Native journey - per quel che riguarda lo sviluppo applicativo. Vediamo insieme i principali riscontrabili:
- Monoliticità delle Applicazioni: Un approccio cloud hosted tradizionale spesso implica la migrazione di applicazioni esistenti, progettate come monoliti, su un'infrastruttura cloud. Sebbene questo possa ridurre i costi di hardware e manutenzione, le applicazioni monolitiche non sfruttano appieno la scalabilità e la flessibilità offerte dal cloud. L'aggiornamento o la manutenzione di una parte dell'applicazione può richiedere l'interruzione dell'intero sistema, con un impatto negativo sull'operatività.
- Scarsa Resilienza: Le applicazioni non progettate per il cloud sono generalmente meno resilienti. In caso di guasti o interruzioni di servizio, il ripristino può essere più complesso e lento, con un conseguente impatto significativo sulla continuità operativa.
- Scalabilità Limitata: Anche se il cloud computing offre scalabilità, senza un'architettura cloud native, la scalabilità può risultare inefficiente. Le risorse potrebbero non essere allocate in maniera ottimale, portando a sprechi o a difficoltà nel rispondere rapidamente a picchi di domanda.
- Dipendenza dall'infrastruttura: Le applicazioni tradizionali migrate in cloud tendono a essere fortemente dipendenti dall'infrastruttura sottostante. Questo limita la portabilità delle applicazioni tra diversi ambienti cloud, creando potenziali problemi di vendor lock-in e riducendo la flessibilità dell'azienda.
- Integrazione complessa dei modelli “as a Service” (aaS): Con l'adozione di modelli “as a Service” come IaaS (Infrastructure as a Service), PaaS (Platform as a Service) e SaaS (Software as a Service), il cloud hosted consente alle aziende di accedere a servizi IT senza dover gestire l'infrastruttura sottostante. Tuttavia, senza un approccio cloud native, l'integrazione e la gestione di questi servizi possono diventare complesse, riducendo l'efficacia dell'intero ecosistema cloud. Un utilizzo inefficiente dei modelli aaS può anche portare a una frammentazione delle risorse e a una complessità operativa maggiore.
- Costi elevati: Solitamente il porting di applicazioni non Cloud Native in Cloud e quindi l’insieme di tutte le inefficienze e limiti descritti nei punti precedenti si traduce in costi elevati e difficilmente controllabili una volta finita la migrazione. Le applicazioni Cloud Native sono pensate per utilizzare il minor numero di risorse possibile scalando automaticamente a seconda delle reali esigenze degli utenti finali ed utilizzando tecnologie che riducono al minimo le risorse necessarie. Inoltre, non essendo vincolate a particolari infrastrutture, è possibile utilizzare l’infrastruttura meno costosa per le componenti applicative meno critiche, mantenendo solo quelle più importanti e con esigenze di performance elevate sulle infrastrutture Cloud di alto livello. Al contrario le applicazioni monolitiche non permettono nulla di tutto questo, sono pensate per Datacenter dove l’obiettivo è utilizzare al massimo tutte le risorse disponibili e dove non c’è alcun vantaggio nel non utilizzare potenza che comunque è stata già acquistata.
Questi limiti evidenziano come un semplice approccio cloud hosted non sia sufficiente per ottenere il massimo dai benefici offerti dal cloud computing.
L’Adozione di un Approccio Platform come abilitatore del Cloud Native
La transizione al Cloud Native può presentare sfide significative, specialmente in un contesto IT sempre più complesso e frammentato. Qui diventa essenziale avere un partner strategico come Kiratech, che con il suo Platform Team si inserisce tra le complessità del moderno IT, facilitando il Cloud Native journey.
Gartner ha indicato il Platform Approach come il futuro della gestione IT, un modello che permette alle aziende di concentrarsi sul core business, delegando le complessità tecniche a una piattaforma solida e integrata. Kiratech si impegna a ridurre queste complessità, creando una piattaforma che non è solo tecnologica, ma anche basata su servizi e metodologie moderne. Questo consente di offrire al business e ai team IT del cliente servizi a valore aggiunto, semplici e accessibili, spostando il focus del cliente su ciò che conta davvero: creare valore per il business utilizzando l'IT come un potente strumento, piuttosto che come un ostacolo.
Cloud Native Journey vs. Cloud Journey
Al termine di questa introduzione al mondo del Cloud Native, speriamo sia più chiaro perché Kiratech non propone un semplice Cloud Journey bensì un Cloud Native Journey. Il focus di Kiratech è quello di disegnare un percorso che abiliti l’IT dei propri Clienti ad essere il più flessibile possibile e pronto a cogliere le opportunità presenti e future non obbligando a priori il Cliente durante tale percorso a migrare in Cloud tutto il proprio IT. Fare un percorso che rende le applicazioni Cloud Native apre non solo ad un percorso di migrazione in Cloud ottimale e cost efficient, ma anche eventualmente alla creazione di un Private Cloud nel proprio Datacenter per tutte quelle applicazioni e dati che per policy aziendali, vincoli legislativi o valutazioni di convenienza sia essa economica o di performance, non si vuole portare nei Public Cloud come Azure, AWS, GCP, IBM o Oracle. Kiratech può disegnare, implementare e gestire sia una migrazione verso il Public Cloud sia un nuovo Private Cloud all’interno del datacenter del Cliente, creando una Platform in grado di regalare la stessa esperienza a cui ormai siamo abituati dai principali Cloud Provider appena citati (es. dashboard, automatismi, marketplace etc…) ma con il vantaggio di mantenere il pieno controllo su sicurezza, geolocalizzazione e costi.
Di seguito un esempio del percorso Cloud Native che in Kiratech proponiamo ai nostri Clienti e un caso di successo in tale ambito.
Conclusione
Comprendere le differenze tra Cloud Native vs Cloud Hosted è fondamentale per guidare correttamente la strategia IT di un'azienda. Mentre il Cloud rappresenta una soluzione di migrazione più tradizionale, il Cloud Native offre un approccio innovativo progettato per sfruttare appieno le potenzialità del cloud. Abbracciare un approccio Cloud Native non è solo una scelta strategica, ma una necessità per le aziende che vogliono rimanere competitive.
Intraprendere il viaggio verso il Cloud Native richiede competenze specializzate e una visione chiara delle sfide e delle opportunità. Con un partner come Kiratech e un approccio Platform che semplifica le complessità, le aziende possono spostare il loro focus sull'innovazione e sulla creazione di valore per il business, utilizzando l'IT come un catalizzatore per il successo.
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Guida all’approccio
Cloud native
Hybrid Cloud e l’approccio Cloud Native per lo sviluppo software si rivelano un binomio vincente in un contesto che richiede efficienza e versatilità.
Da dove iniziare?
Fonti
- National Institute of Standards and Technology (NIST), "The NIST Definition of Cloud Computing"
- Cloud Native Computing Foundation (CNCF): https://www.cncf.io/about/who-we-are/
- Gartner, "Innovation Insight for Internal Developer Portals"
- Gartner, "Top 10 Trends Impacting Infrastructure & Operations for 2023"