Oggi torniamo con la rubrica dedicata al KiraTeam per parlare di un tema molto sentito, ovvero quello della maternità nel mondo del lavoro.
Per questo motivo abbiamo intervistato una Kirater mamma, Ilaria Chetta, Operation Supervisor in Kiratech, nonché mamma di Massimo, 3 anni, e di Michelangelo, meno di 1 mese. Le abbiamo fatto alcune domande per comprendere cosa significa essere oggi una mamma lavoratrice, come gestisce l’equilibrio lavoro-vita privata e come vive la maternità in Kiratech.
Di seguito l’intervista:
Ciao Ilaria, iniziamo con una prima domanda, molto importante, ovvero “Come l’essere mamma influisce sul tuo lavoro?”Ciao! Allora, per dare una risposta a questa domanda, il primo tema che mi viene in mente è quello dello smart working. Nel momento in cui ho comunicato la mia gravidanza, il mio contratto di lavoro è infatti cambiato da contratto standard a contratto di Telelavoro. Questo mi ha permesso di gestire al meglio il periodo della gravidanza e la successiva maternità, iniziata dal momento della nascita del mio primo bambino, Massimo.
L’essere mamma ha influito in maniera positiva sulla vita lavorativa: per conciliare al meglio la gestione del mio primo bambino, il mio orario di lavoro si è ridotto (ora faccio infatti un part-time al 75%), ma questo mi ha permesso di essere più produttiva nelle 6 ore. Ho imparato ad organizzarmi in maniera diversa con 2 ore in meno a disposizione.
Il fatto di diventare mamma mi ha portato inoltre ad un’apertura mentale diversa: oggi posso dire di avere un rapporto diverso con colleghi, di essere diventata una persona più comprensiva e più paziente.
Le competenze genitoriali mi hanno infatti permesso di allenare e mettere in pratica delle soft skill, tra cui agilità e flessibilità sul lavoro, nonché problem solving.
Come il lavoro influisce sulla tua vita da mamma?
Per quel che mi riguarda il lavoro ha influito in senso molto positivo. Inizialmente l’essere mamma è una condizione che isola un po' dal mondo e che cambia letteralmente la vita, destabilizzando l’equilibrio familiare, in quanto si passa dal pensare solo a sé stessi a dover pensare per due o per tre. Il fatto di riprendere a lavorare permette di tornare nel mondo, di non rimanere più isolata evitando il rischio di ansie e depressioni, e di riprendere una vita normale. Tutto ciò influisce anche sull'autostima: il fatto di rimettersi in gioco, di riprendere i rapporti con i colleghi e le dinamiche aziendali permette di sentirsi più realizzata e di avere soddisfazioni esterne dalla dimensione familiare, questo ha un impatto positivo sulla serenità della persona e quindi anche sul rapporto con i figli.
L’essere mamma lavoratrice ha un impatto anche in termini organizzativi, poiché il lavoro non finisce con le ore in ufficio, ma continua anche a casa.
Vi è un altro aspetto positivo del lavoro che menzionerei, che mi ha permesso di vivere con più tranquillità la gravidanza: questo riguarda un benefit che Kiratech offre ai suoi dipendenti, ovvero l’assicurazione sanitaria con Fondo Est – Uni salute. Tale benefit mi ha permesso di avere 1000 euro di rimborso su visite mediche e analisi durante la gravidanza – ho quindi avuto quindi la possibilità di fare tutto presso laboratori/studi medici privati, così da porter gestire al meglio il tempo e poter scegliere i professionisti da cui essere seguita nel mio percorso.
Qual è l’aspetto più difficile dell’essere mamma lavoratrice?
L’aspetto più difficile riguarda la flessibilità: finché i bambini stanno bene, non ci sono malanni o inconvenienti, è perfetto. Quando subentra un minimo inconveniente però, l’equilibrio si stravolge. La cosa difficile da gestire, e anche da accettare inizialmente, è che gli impegni o gli imprevisti non dipendono solo da te; bisogna quindi impostare un’organizzazione che permetta di gestire anche queste situazioni al meglio.
Quali sono gli aspetti positivi/negativi dell’essere mamma che lavora da remoto? Pensi sia più semplice/più difficile svolgere questo “ruolo” lavorando da remoto?
Il fatto di lavorare da remoto o in ufficio, ai fini del lavoro in sé, non fa differenza; l’aspetto forse più spiacevole, come per tutti coloro che lavorano da remoto, è sicuramente un distanziamento sociale dai colleghi che porta spesso a rapporti meno confidenziali. Il fatto di essere una mamma che lavora da remoto ha però svariati aspetti positivi: il fatto di lavorare da casa permette di dedicare più tempo alle faccende domestiche o commissioni familiari, non dovendo effettuare spostamenti per arrivare in ufficio, inoltre il tempo è più facilmente distribuibile e sfruttabile. Per fare un esempio, sto in questi giorni facendo i colloqui con le maestre del mio bimbo; lavorando da casa riesco a farli anche in modalità virtuale in pausa pranzo o subito dopo il lavoro.
Che consiglio hai per le mamme lavoratrici?
Il consiglio più importante che do alle mamme lavoratrici è quello di essere molto organizzate: fare due cose così importanti insieme richiede una grande organizzazione di base. Il fatto di poter contare su persone che ti possono aiutare (parenti, collaboratori o anche l'asilo stesso) in maniera sistematica è molto importante, altrimenti si rischia di vivere male sia la gestione del lavoro che la condizione di genitore. Consiglio, inoltre, di tornare dalla maternità solo quando ci si può concentrare sul lavoro nel modo giusto, per poter svolgere in modo sereno sia il ruolo di genitore che quello di lavoratore. Secondo me è bene non voler strafare per forza.
C’è qualcosa che avresti fatto diversamente?
Con il senno di poi con la prima gravidanza avrei forse preso più tempo dopo il parto al fine di organizzarmi al meglio con le necessità del bambino e di poter riprendere il lavoro con maggiore serenità. C’è da dire anche che io sono rientrata al lavoro proprio nel periodo del lockdown – questo non mi ha permesso nell’immediato di poter contare su aiuti esterni per la gestione del bambino. Con la seconda gravidanza invece probabilmente sarei andata in maternità un po' prima per via della difficoltà fisica.
Un ringraziamento ad Ilaria per la disponibilità e per la riflessione su alcuni aspetti di cui spesso poco si parla e un augurio speciale per la recente nascita del suo secondo bambino. 😊