Prosegue sul nostro Blog la rubrica dedicata a conoscere meglio i nostri Kirater.
Questa volta abbiamo intervistato Raoul Scarazzini, Training & Development Director, Trainer, External Community Director in Kiratech, nonchè Founder of MiaMammaUsaLinux.org, che ci ha raccontato come dalla sua passione per la scrittura e la comunicazione della conoscenza siano nati alcuni progetti di eccellenza in ambito divulgazione e formazione.
Nel ringraziare Raoul per la disponibilità a e complimentandoci con lui per le iniziative che è riuscito ad implementare nel corso della sua carriera, di seguito riportiamo l’intervista:
Raoul, com’è nata la tua passione per la scrittura e la comunicazione e come è nato il Blog Miamammausalinux?
La comunicazione e la scrittura sono sempre stati per me un modo per attestare le competenze e saldare la conoscenza, fin dai tempi della scuola. Il Blog Miamammausalinux.org è nato nel 2008 – da una collaborazione con alcune riviste informatiche nell’ambito Linux OpenSource che al tempo erano il punto di riferimento di settore. Inizialmente ho collaborato con queste riviste presentando sotto forma di articoli alcune soluzioni da me create al tempo, come ad esempio un Sistema di monitoraggio Nagios e Una classe per l’accesso ad un database Firebird scritta in php.
Con il tempo le riviste hanno smesso di pubblicare in quanto il cartaceo ha cominciato a scemare per dare spazio al digitale e alla fruizione di contenuti online, ma io avevo accumulato molta documentazione in ambito IT con particolare focus sull’open source.
A quel punto ho pensato a quale potesse essere il modo migliore per rendere fruibile la conoscenza e attestare la competenza, e ho deciso di creare un Blog: Miamammausalinux.org. Inizialmente, dal 2008 al 2012 sono stati fatti una ventina di articoli. Poi dal 2012, con l’aiuto di un collaboratore, abbiamo cominciato a creare molti contenuti arrivando a fare delle uscite quotidiane. Da allora non ci siamo più fermati e pubblichiamo almeno 5 articoli a settimana, accompagnati saltuariamente da qualche saturday talk.
Ad oggi sono stati pubblicati quasi 3.000 articoli, di cui almeno la metà sono stati prodotti da me.
La cosa interessante del progetto è che, pur essendo a volte pesante creare tale mole di contenuti, il più delle volte per me è un'esigenza. Le tematiche trattate sono infatti per me di primario interesse: la maggior parte degli articoli sono legati a temi come l’open source, Kubernetes e l’Intelligenza Artificiale e coinvolgono la prospettiva tecnologica e sociale, spiegando quindi come la tecnologia si incastra all’interno del contesto sociale.
Ma non abbiamo parlato di una cosa fondamentale: perché il blog si chiama Miamammausalinux? Perchè mia mamma usa davvero Linux! Al tempo mia mamma aveva bisogno di un PC e non aveva esperienze di utilizzo; io lavoravo costantemente con Linux, quindi ho pensato che per lei fosse indifferente partire utilizzando Linux piuttosto che un altro sistema operativo. Quindi le ha dato un Laptop con Linux e le ho insegnato come utilizzarlo.
Il motto del blog è infatti che “Niente è impossibile da capire se lo spieghi bene”, ed è per questo che il logo è un pinguino con un maglione fatto all’uncinetto – che ricorda i maglioni della mamma.
Da lì è nata l'azienda fondata del 2010, chiamata MMUL, che faceva consulenza e formazione sulle tematiche trattate dal blog. Da lì poi sono diventato Istruttore certificato Red Hat e ho portato avanti l’azienda finché non l’ho venduta nel 2020.
Abbiamo parlato di informazione e formazione. Tu da anni sei trainer. Qual è la tua esperienza di trainer in Kiratech, come è nato il nuovo modello di Trainer in Kiratech e quali sono le sue peculiarità?
La carriera di trainer è sempre stata implicita in quello che ho sempre fatto. Ho anche pubblicato due libri, quindi trasmettere le competenze è sempre stata la mia vocazione. Questo è anche ciò che tiene vivo l'opensource. E’ una questione di Karma. Quello che so nell’informatica l’ho appreso perché c’è qualcuno che l’ha condiviso. Vorrei rendere chiari concetti che spesso sono un po' complicati e la soddisfazione più bella è vedere uno studente che mi dice “ora ho finalmente compreso cosa fa questa tecnologia”.
Nel 2013 ho vinto l'Instructor Talent of the Year in Red Hat, basato sui risultati delle survey degli studenti in tutta EMEA.
Avendo accumulato esperienza in ambito formazione in Red Hat e nell’azienda MMUL, nel momento in cui sono stato coinvolto in Kiratech bisognava trovare un modo funzionale e produttivo per produrre contenuti e condividerli con gli altri istruttori. L’esigenza era quindi quella di raggruppare le competenze frammentate in azienda e cercare di dare un metodo funzionale e manutenibile per metterle a disposizione del team creando un modello sostenibile e centralizzato.
Da lì è nata l'idea di KPA, progetto open source che sta su GitHub – KPA è la descrizione di un approccio generalista, o di una metodologia, in cui i contenuti vengono divisi in unità chiamate knowledge pods (unità), ovvero file in markdown in cui si parla di un argomento con un titolo - all’interno di un training un knowledge pod corrisponde ad un’ora di lezione. Una giornata di corso prevede in genere 6 knowledge pods.
KPA è la descrizione di questa metodologia attraverso linguaggio markdown. Grazie ad un ruolo Ansible chiamato KPA è possibile comporre un corso basato su moduli knowledge pods che hanno tutti lo stesso layout grafico (comprensivo di grafiche, palette di colori, font, stili etc..).
Utilizzando questo metodo abbiamo attivato i primi corsi, tra cui menzioniamo:
- Kubernetes from Scratch – training che permette di partire da zero con Kubernetes, con la possibilità di aggiungere moduli aggiuntivi personalizzati.
- Mastering Versioning - che permette di acquisire una formazione in ambito GitOps.
- Mastering Pipeline - che permette di acquisire una formazione in ambito CI/CD.
- Building Castles - che permette di acquisire una formazione in ambito DevSecOps.
- The Wolf of Cloud Street - la parte di training sul FinOps.
Al seguente link la nuova offerta formativa Kiratech al completo.
